Matteo Lunardini, Milano 1971. A cinque anni, matita in pugno, comincia a scarabocchiare ogni pezzo di carta che trova, ottenendo una bella grafia mai più eguagliata una volta imparato a scrivere. A dodici produce la prima serie di gialli, a tredici progetta una serie di volumi di poesie divisi per lettere dell’alfabeto. Ma è solo a quindici che qualcuno gli suggerisce anche di leggerli, i libri. Da quel momento diventa un lettore onnivoro, calpestando ogni campo dello scibile, sebbene il calcio rimanga la sua materia preferita. Iscrittosi a Scienze politiche, si laurea in Relazioni Internazionali. Ha collaborato con diversi quotidiani tra cui «Il Manifesto» e «Il Fatto Quotidiano», dove scrive dei suoi grandi amori: politica, storia, sport e musica. Lavora per la Consob, si occupa di comunicazione istituzionale per il Comune di Milano e la Provincia, e collabora con svariate case editrici.
Scrive storie di atletica leggera, calcio, rugby e ciclismo, nonché racconti, canzoni e poesie.
Il suo romanzo d’esordio, I Fantasmi dell’Arena , finalista al premio Kihlgren 2014, è il primo giallo di una serie che racconta la città di Milano attraverso i luoghi e la storia non ancora svelata.
Il suo motto è: “Pensare è agratis, non farlo ci costa il mondo.”

Pubblicazioni
I fantasmi dell’Arena (Milieu 2013).